“Baby gang, degrado, spazi di aggregazione. Foria ha bisogno di risposte non di murales” è la scritta apparsa su uno striscione, firmato da Berta-Casa Pound ,apposto sulla ex Caserma Garibaldi.
Si tratterebbe di una forma di protesta, o intimidazione, nei confronti di un progetto portato avanti dall’Associazione Artur, fondata da Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo, un ragazzo che fu vilmente aggredito a Via Foria da una baby-gang riducendolo in fin di vita.
“La signora Iavarone ha tutto il nostro appoggio e per questo difenderemo a spada tratta sue iniziative e quelle sostenute dall’associazione da lei fondata perché atte ad apportare miglioramenti sociali, mentali e territoriali in quartieri a rischio”.
“Gli atti intimidatori sono assolutamente un gesto vigliacco e vanno combattuti. Se poi, quello di Casapound, fosse solo una manifestazione di dissenso o una richiesta allora proponesse idee e azioni alternative concrete per aiutare il territorio e non discutibili striscioni affissi tra l’altro in modo abusivo”- ha sostenuto il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli a sostegno di Maria Luisa Iavarone.