Tsunami sul M5S, effetto Paragone: vanno via altri due deputati. Di Battista dichiara guerra a Di Maio

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Chi semina vento raccoglie tempesta. La cacciata del senatore Gianluigi Paragone da parte del Collegio dei Probiviri per non aver rispettato le direttive del proprio gruppo parlamentare sembra rappresentare il sassolino che fa crollare tutta la montagna.

A dare una pacca sulla spalla al senatore cacciato in malo modo è stato il big Alessandro Di Battista. L’ex deputato grillino, il Dibba nazionale si schiera senza se e senza ma con Paragone ed a questo punto contro il capo politico Luigi Di Maio.

“Gianluigi è infinitamente più grillino di tanti che si professano tali. Non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui. Vi esorto a leggere quel che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io nell’ultima campagna elettorale che ho fatto” – scrive in un commento Di Battista e conclude: “Quella da non candidato quella del 33%. Buon anno a tutti amici miei”.

A stretto giro di post la risposta di Paragone. “Ringrazio Alessandro Di Battista per le belle parole che usato per me in mia difesa – scrive l’ex senatore grillino su Facebook – . Ale rappresenta quell’idea di azione e di intransigenza che mi hanno portato a conoscere il Movimento: stop allo strapotere finanziario, stop con l’Europa di Bruxelles, stop con il sistema delle porte girevoli, lotta a difesa dei veri deboli, stop alle liberalizzazioni che accomunano Lega e Pd. Io quel programma lo difendo perché con quel programma sono stato eletto. Ale lo sa”.

Una dichiarazione di guerra a cui a stretto giro i defelissimi di Di Maio in ordine sparso hanno risposte piccate. Il sottosegretario al ministero dell’Interno, Carlo Sibilia – difende la decisione dell’espulsione.

“Chi ha votato contro la manovra 2020 – ha scritto Sibilia su Facebook – ha votato contro il Reddito di Cittadinanza, quota 100, lo stop all’aumento dell’Iva e i fondi ai Vigili del Fuoco. Paragone è stato espulso dal M5S proprio per aver votato contro queste misure. Cioè allo stesso modo dei tre senatori che sono passati dal M5S alla Lega”.

La tempesta si sta trasformando un uno tsunami tanto è vero che oggi altri due deputati pentastellati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi hanno lasciano il gruppo Cinquestelle alla Camera e sono passati al Misto.

Litigi, lotte e rotture e ne potrebbe approfittare l’ex ministro Lorenzo Fioramonti che in molti lo segnalano molto attivo e intento a costruire dal basso un nuovo soggetto politico che già conterebbe molti parlamentari Penastellati ormai in rottura totale con Luigi Di Maio e il cerchio magico alla faccia dei facilitatori .

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