Mentre il mondo s’infiamma. Siamo a un passo da una drammatica escalation tra Usa e Iran con il coinvolgimento anche dell’Iraq. Un possibile conflitto, insomma, dalle conseguenze inimmaginabili.
Poi vicino casa nostra si è riaccesa la brace della Libia. Ora si è creato l’asse Ankara-Washington, con il Parlamento turco, come era nelle attese, ha approvato, con 325 voti a favore e 184 contrari, la mozione che dà il via libera al dispiegamento per un anno di militari turchi in Libia a sostegno del Governo di Accordo Nazionale guidato da Fayez al-Sarraj, gli stessi che in Siria sono accusati di crimini contro i civili.
L’Italia cosa fa? Nulla. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dov’è? Cosa fa la nostra diplomazia? Il ruolo cerniera dell’Italia riferimento nel Mediterraneo e in Medio Oriente dov’è finito?
Chi immagina un Di Maio affaccendato, a colloquio con l’Europa, in missione presso le cancellerie dei Paesi alleati si sbaglia di grosso.
Di Maio oltre ai selfie, i videoannunci alla nazione, le dirette per i fan e tentare – con scarsi risultati – di derimere le baruffe interne al Movimento 5 Stelle, trova il tempo di concedersi una vacanza in Spagna.
Giusto staccare la spina per qualche giorno tanto in giro per il mondo si stanno solo creando le condizioni dell’esplosione della terza guerra mondiale.
Il ministro Di Maio è sicuro di se. Sa il fatto suo. Rilassato e tranquillo se ne sta in areoporto in attesa di un volo. Le foto sono state diffuse sul web è stanno suscitando reazioni e proteste. Si vede Di Maio con la compagna in attesa all’areoporto di Madrid.
Tanta superficialità, improvvisazione e ignoranza come il post di Alessandro Di Battista che suggerisce all’Italia di aprire il dialogo con l’Iran.
La Farnesina, insomma, con calma sa su cosa deve lavorare.