Tutti identificati e denunciati i componenti della baby gang e non solo che tra venerdì notte e sabato mattina al Borgo Sant’Antonio, a Napoli hanno accerchiato e aggredito con lancio di bottiglie, sassi, mazze, tavole e pezzi di legno gli agenti della polizia disposti in assetto antisommossa e accorsi per contenere ‘fuocarazzo’ meglio conosciuta come il Cippo di Sant’Antonio.
Con la festa di Sant’Antonio come da tradizione di ‘mezzo alla via’ si dispongono in strada cataste di legno e alberi di Natale secchi e si danno alle fiamme. È una vera e propria gara tra rioni e quartieri della città a chi riesce a fare il fuoco più alto e spesso accade che le lingue di fuoco provocano serie danni a cose e persone.
Qualche residente ha contattato i vigili del fuoco e questi ultimi hanno chiesto il supporto della polizia. Una volta entrati nel Borgo Sant’Antonio una folla di ragazzi per lo più 14enni ma sembra che ci siano anche adulti hanno inscenato a una vera e propria rivolta contro le divise.
Sassi e tavole lanciate all’indirizza della polizia con ragazzini ‘armati’ di pietre e mazze che hanno letteralmente cacciato gli agenti dai vicoli del Borgo. Scene gravissime a cui gli adulti del posto hanno tacitamente dato un supporto.

Il questore di Napoli Alessandro Giuliano ha lodato il comportamento delle forze dell’ordine che non hanno reagito, non hanno caricato e neppure tentato di avanzare nelle stradine del Borgo di Sant’Antonio, insomma, nei fatti hanno evitato il degenerare della situazione.
La polizia era già intervenuta a impedire le fiamme, bagnando le cataste di legno, come in altre zone della città. A quel punto l’operazione era terminata. La reazione non si poteva certo immaginare e una carica di decine di agenti contro alcuni ragazzini avrebbe provocato seri pericoli.

Un video choc postato sui social ha ripreso tutti i protagonisti della rivolta e grazie proprio anche a quelle immagini gi investigatori stanno ad uno a uno identificando i protagonisti delle violenze.
Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ha contributo a diffondere il video spiega : “È questa la Napoli di domani? Fuori dal contesto in cui vivono i protagonisti di questa inaccettabile ribellione quale spazio e quale funzione potranno mai occupare e svolgere? Occorre fermarli, cresciuti in ambienti criminali siano tolti alle famiglie e rieducati nei luoghi giusti”.

“I poliziotti aggrediti hanno ricevuto il plauso di molti, a partire dal questore, per la loro lucidità, e noi ci uniamo al coro perché sappiamo bene come certe situazioni possano degenerare e come sia delicato gestire la strada. Quelle immagini sono l’emblema di una realtà scomoda ma innegabile: a Napoli ampie zone sono terra di nessuno, e i tanti napoletani onesti sono i primi a saperlo e a subirlo in silenzio, quasi con rassegnazione”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato
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