Nel segreto dell’urna molti esponenti, attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle contraddicendo la linea tracciata dal leader Luigi Di Maio voteranno il 23 febbrio il giornalista Sandro Ruotolo alle elezioni suppletive al Senato.
Il popolo grillino non ha mandato proprio giù il risultato emerso dalle parlamentarie sulla piattaforma Rousseau dove dal cilindro elettronico è uscito il nome di Luigi Napolitano, ingegnere e amico dai tempi del liceo di Luigi Di Maio.
Il capo dei pentastellati non ha voluto convrgere su Pd, Dema e altri pezzi della sinistra su Ruotolo pur riconoscendo il valore della candidatura.
Insomma, per Di Maio, il suo candidato Napolitano esprime la vera società civile, l’uomo che può ben rappresentare lo spirito e i valori dei 5 Stelle. Peccato che nel ventre del Movimento la maggior parte non la pensa come il capo anzi ci sono casi di contestazioni alla luce del sole con alcuni parlamentari che parlano apertamente di errore.
Ora i vertici del Movimento scrutano la situazione a Napoli e del collegio Campania 7 perchè si teme che un numero cospicuo della gente a 5 telle possa convergere sulla candidatura di Sandro Ruotolo insieme al Pd e agli arancioni del sindaco Luigi de Magistris. Se di principio vale il no a qualsiasi alleanza sul nome di Ruotolo per tanti fondamentali motivi poteva essere introdotto una sorta di distinguo.
Lo stesso compianto senatore dei 5 Stelle Franco Ortolano poi scomparso non era un uomo organico ai 5 Stelle ma espressione dell’attivismo civico con una storia politica di indipendenza e libertà. Identikit insomma simile al candidato Ruotolo.
Il diretto interessato Luigi Napolitano tace e non fa trapelare nulla. A difenderne la candidatura un cerchio stretto di fiduciari riconducibili a Di Maio che tenta la mediazione con la formula : “Possiamo essere in disaccordo con le decisioni stabilite dalla maggioranza, ma vanno rispettate”.