Con gli Stati generali del Movimento 5 Stelle da celebrare a marzo, i Pentastellati diventano finalmente democratici. I portavoce, militanti, attivisti e volotari potranno partecipare, decidere e contare. Sembra sia terminata la stagione dell’uomo solo al comando. Peccato che ormai è tardi. In giro non c’è tanta più voglia di Movimento 5 Stelle per dire il vero.
L’unico collante che sembra tenere insieme la baracca è il reddito di cittadinanza ovvero il timore dei percettori che qualcuno decida di eliminare la misura perchè incongruente e troppo esosa per le casse dello Stato.
Il capo politico del M5S Vito Crimi e il senatore Danilo Toninelli hanno preso carta e penna ed hanno scritto ai parlamentari 5 Stelle, chiedendo loro di contribuire con spunti e idee alla preparazione degli Stati Generali di marzo, anche per individuare le risorse economiche necessarie all’organizzazione dell’evento.
Insomma l’adagio è sempre lo stesso : senza soldi non si cantano messe. Le grandi raccolte di contributi che giungeva copiosi come piogge sono un triste ricordo.
I grillini non riscuotono più grosse simpatie, anzi. Le contestazioni aumentano e sembrano assediare il vertice Pentastellato ormai orfano dall’ex capo Luigi Di Maio, scappato tre giorni prima dell’appuntamento elettorale in Emilia e Calabria.
“Cari Portavoce – si legge nel messaggio di Crimi – a marzo abbiamo gli Stati Generali, il tempo è poco e si incastra con elezioni suppletive in Campania, Lazio e Umbria, sette regioni che vanno al voto (con date ancora imprevedibili in quanto stabilite dalle stesse regioni), elezioni amministrative e un referendum costituzionale. È quindi necessario avviare nel più breve tempo possibile il processo di partecipazione che ci condurrà fino a quell’importante momento”.
Crimi e i Team del Futuro hanno davanti a loro una strada in salita rimettere insieme i cocci di un Movimento che è sempre più una forza minoritaria nel Paese.
Pier Paolo Milanese