L’augurio è che dopo il flagello del Coronavirus nulla sarà più uguale a prima. Almeno si spera anche in tv.
La Rai cioè il servizio pubblico quello finanziato anche attraverso il canone tv – specialmente nella fascia pomeridiana – ha mostrato pressapocchismo, improvvisazione e nulla di giornalistico per affrontare gli effetti collaterali da Covid19.
Prendi il contenitore ‘La vita in diretta’ su Rai1 condotto dal miracolato – in quota grillina – Alberto Matano e l’ex soubrette – folgorata sulla strada del Sovranismo -, Lorella Cuccarini, ogni santo giorno, contribuiscono ad abbassare il livello già mediocre della Tv di Stato.
Oggi in collegamento da Napoli, una ‘inviata per caso’ ha raccontato le storie di povertà parlando ‘dei panari solidali’.

Tra sensazionismo, spettacolarizzazione, insensibilità e soliti clichè con telecamera sguainata, non solo l’inviata de ‘La vita in diretta’ non ha avuto il tatto di evitate di inquadrare il volto della persona in stato bisogno ma ha zoomata persino i generi alimentari prelevati dal ‘panaro della solidarietà’.
L’apice della vergogna si è raggiunto quando si è confuso San Giuseppe Moscati con San Giuseppe Moscardino. Si resta alquanto impressionati e la domanda : “A cosa serve la ‘La vita in diretta’ se racconta i fatti in questo modo?”.
La città di Napoli come sempre, nella sua grandiosa generosità, accoglie proprio tutti anche gli scemi.
Ar.Cap.
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