“Voi, lavoratori precari, indipendenti, del settore informale o dell’economia popolare, non avete uno stipendio stabile per resistere a questo momento e la quarantena vi risulta insopportabile. Forse è giunto il momento di pensare a una forma di retribuzione universale di base che riconosca e dia dignità ai nobili e insostituibili compiti che svolgete; un salario che sia in grado di garantire e realizzare quello slogan così umano e cristiano: nessun lavoratore senza diritti”.

Così il Papa in una lettera ai movimenti popolari, pubblicata online dal quotidiano Avvenire.
“Voi siete per me dei veri ‘poeti sociali’, che dalle periferie dimenticate creano soluzioni dignitose per i problemi più scottanti degli esclusi”, scrive Francesco nella lettera pubblicata dal quotidiano della Cei
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