Antonio Amoretti, 93 anni, conosciuto come Tonino ‘o biondo, il ragazzi-partigiano- eroe delle Quattro Giornate di Napoli, anche oggi, ai tempi del Coronavirus, non ha fatto mancare la sua appassionata testimonianza in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile.

Era nell’atrio di Palazzo San Giacomo a rendere omaggio ai suoi compagni che 75 anni fa contrbuirono a liberare Napoli dalla occupazione nazifascista.
Con il sindaco Luigi de Magistris e il prefetto Marco Valentini ha desposto la bandiera italiana e una corona d’alloro e fiori davanti alla targa che ricorda il sacrificio di Napoli: “Prima grande città in Europa Napoli insorgeva il 28 settembre 1943 e dopo quattro giornate di epica lotta nelle quali s’immolarono i suoi figli migliori cacciava dalla città i nazifascisti precorrendo così l’insurrezione nazionale del 25 aprile 1945”.
Napoli prima di tutti ha cacciato via gli oppressori ed è stata insignita della medaglio d’oro al valor militare.
Antonio Amoretti, presidente dell’Anpi di Napoli, è tra gli ultimi sopravvissuti di questa grande e unica storia. Con energia e grande forza ha aderito all’ivito del primo cittadino assieme a Cgil, Cisl e Uil, di cantare alle ore 15 ‘Bella ciao’ dai balconi di Palazzo San Giacomo, sede del Municipio partenopeo.

“Un’idea che ci è venuta spontanea – ha poi spiegato il sindaco de Magistris – E siccome questa è la casa della città e del popolo abbiao cantanto idealmente con tutti i partenopei. Questa è la memoria – ha concluso il sindaco – e l’attualità ma anche il futuro della nostra città che lotterà sempre per i valori di libertà, uguaglianza, di fratellanza e di giustizia.
Ar.Ca.
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