In queste ore si decide sull’istanza presentata dal legale Gaeatano Aufiero difensore dell’ex boss Raffaele Cutolo sull’applicazione provvisoria della detenzione domiciliare, per motivi di salute.
Il fondatore della Nuova Camorra Organizzata, detenuto al 41 bis nel carcere di Parma, è da 42 anni dietro le sbarre. Sul suo capo ci sono decine di sentenze di condanna all’ergastolo.
Cutolo è forse l’ultimo padrino di un certo spessore vivente, protagonista di anni bui e avvolti da fitte nebbie nonostante siano trascorsi parecchi decenni spera in una improbabile e clamorosa scarcerazione.
La richiesta, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, è stata presentata martedì scorso dall’avvocato Gaeatano Aufiero, difensore dell’ex boss che all’agenzia Ansa spiega : “Abbiamo la massima fiducia in quello che farà il magistrato di Sorveglianza. Qualunque provvedimento emetterà lo rispetteremo”.
E aggiunge: “Mi sarei aspettato, nei giorni scorsi, che lo stesso rispetto fosse riservato ad altri magistrati di sorveglianza e ad altri provvedimenti. I provvedimenti si rispettano anche quando non si condividono, anzi, più non si condividono più andrebbero rispettati”.
“Ho letto e sentito cose raccapriccianti e che diffondono un clima di vero e proprio terrorismo psicologico. Non oso pensare il magistrato che dovrà decidere su Cutolo quale serenità potrà avere dopo quello che si è detto e scritto dei suoi colleghi” – conclude il legale di Cutolo -.