“La data della mia sostituzione è stata ‘una coincidenza’ che non mi aspettavo. Quando un editore acquista un giornale ha il diritto di scegliere le persone che ritiene migliori per dirigerlo. Oltretutto l’incarico di Repubblica me lo aveva dato l’editore precedente. Non contesto la scelta: mi ha colpito la data, la stessa che rappresentava un momento di apprensione. La coincidenza in quel giorno particolare mi ha stupito”.

Così a ‘Che tempo che farà’, su Raidue, Carlo Verdelli, ex direttore di ‘Repubblica’, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e parla per la prima volta della sua sostituzione, decisa il 23 aprile, giorno indicato in alcune minacce come data della sua morte.
Verdelli, sotto scorta a causa di numerosi messaggi intimidatori, ha espresso quindi perplessità sulla data scelta dai nuovi editori per la sua sostituzione.
“Si poteva trovare un modo meno sbrigativo. Sono onorato di aver guidato Repubblica, un giornale libero, indipendente, dove mi sono trovato benissimo”, ha aggiunto Verdelli.
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