Ercolano. Scarcerazioni boss, Coop Siani: “Costruiamo entusiasmo e non paure, continueremo a promuovere la legalità”

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La scarcerazione dei boss che un tempo hanno terrorizzato Ercolano attraverso estorsioni e spaccio di stupefacenti non preoccupa l’opera di promozione della legalità e della cultura antimafia della Cooperativa Sociale Giancarlo Siani, attiva sul territorio ormai da 10 anni.

Grazie al progetto ‘Voce di Comunità’ finanziato dal P.O.R. Campania FSE 2014-2020, i soci e gli operatori della Cooperativa sociale continuano il lavoro di diffusione della cultura dell’antimafia sociale e della legalità in diverse scuole del territorio.

È il pensiero del presidente Giuseppe Scognamiglio che attraverso il progetto ‘Voce di Comunità’ continua il lavoro quotidiano di diffusione della cultura dell’antimafia sul territorio.

La questione è che l’antimafia, la legalità, il civismo sono concetti profondi sui quali bisogna lavorare sempre, quotidianamente.

La città di Ercolano ha mostrato nel tempo di essere capace di generare gli anticorpi per reagire a dei momenti di forte recrudescenza camorristica, grazie all’impegno sociale di associazioni e cooperative, alle denunce dei commerciati, e al grandissimo lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine.

Il tema è questo: l’impegno antimafia e di promozione della cultura delle legalità deve essere quotidiano e attuato da ogni singolo cittadino. Occorre mantenere alta l’attenzione sul fenomeno e sul suo possibile riproporsi, senza sventolare la bandiera per mero opportunismo.
Progetti concreti come antidoto contro le mafie

‘Voce di comunità’ è un progetto svolto con le scuole del territorio e che tratta temi fondamentali della cultura antimafia: il ricordo delle vittime innocenti di mafia, promozione della legalità attraverso la cultura, rispetto e cura dell’ambiente, e infine realizzazione di laboratori formativi sui mestieri della comunicazione, soprattutto di quella web-radiofonica.

‘Terra Comune’ consiste, invece, nella pratica della coltivazione di un’eccellenza vesuviana: il pomodoro del piennolo. Tale attività sarà spiegata agli alunni delle scuole partener del progetto attraverso un laboratorio di formazione agronomica e alimentare, tenuto da esperti del settore.

Entrambi i progetti sono collocati nell’ambito del circuito dell’antimafia sociale e non solo perché prendono vita all’interno di beni confiscati.

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