Stoccata del vescovo di Sessa Aurunca la presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha minacciato di estendere la zona rossa a tutta la città se si arrivasse a cento casi.
“Il modo umorale di affrontare la questione – dice al Sir mons. Orazio Piazza – non è la strada per risolvere un problema che ora esplode in modo così virulento ma che è già rilevante da tempo e sul quale io ho già richiamato l’attenzione, chiedendo un intervento, l’anno scorso, durante la visita pastorale, quando sono stato dentro i palazzi ex Cirio: conosco bene, quindi, la sua struttura articolata, dove vivono oltre ai più numerosi bulgari, alcuni dei quali di etnia rom, anche famiglie povere italiane”.
“La Chiesa verso tutti loro ha sempre avuto attenzione, non solo attraverso la mensa, ma dobbiamo registrare una difficoltà di dialogo. Il terreno d’incontro sono i loro bisogni primari, per cui frequentano la mensa e sono assistiti dalla Caritas, ma poi non decolla un dialogo che porti a chissà quali grandi risultati. Con gli italiani, comunque, il rapporto è più semplice”.
Tra i problemi citati da mons. Piazza, la fortissima dispersione scolastica tra i bambini bulgari: “Sono intervenuto insieme ai dirigenti delle scuole elementari per prendere in mano la situazione e risolverla, ma si fa estrema fatica”.