Il M5S, una barca senza cocchiere

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Le parole sono di Luigi Di Maio non in veste di ministro degli Esteri ma di leader del Movimento 5 Stelle. Lo statista di Pomigliano d’Arco in una recentemente intervista ha tentato di tracciare l’orizzonte politico del nuovo corso dei 5 Stelle.

“Da soli non si vince. Non governiamo nessuna regione e abbiamo l’1% dei sindaci. Voglio favorire la nascita di una generazione di amministratori del M5s che sappiano governare anche in coalizione”.

Un patto con il Pd per presentare candidature uniche per le comunali del 2021 e una nuova spinta per far crescere il M5s perche’ appunto “Da soli non si vince”.

Una svolta avvalorata dal voto online sulla piattaforma Rosseau alla vigilia di Ferragosto che ha sollevato proteste e critiche nel mondo degli attivisti grillini. È curioso di come Di Maio a suo piacimento si prende all’improvviso il timone del Movimento.

È vero la politica da liquida è diventata gassosa ma ciò che fa riflettere è l’assenza di qualsiasi governance dei 5 Stelle. Ognuno è legittimato senza una assemblea ad imporre pseudosvolte oppure accelerazioni che somigliano a blitz impietosi. Quale sarà il destino dei 5 Stelle?

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