“L’intesa maturata sul territorio consente di andare avanti con fiducia, ma il campo democratico e antisovranista dovrà recuperare una visione forte, perche’ il voto di ottobre avra’ innanzitutto un chiaro valore politico. Tra noi e la destra c’è un abisso di valori e cultura politica, se si pensa alle dichiarazioni della Lega dopo l’ultima strage del Mediterraneo o alla strumentale mozione di sfiducia di FdI rivolta contro il ministro Speranza a cui tutti dovrebbero essere grati per il lavoro rigoroso a tutela della salute degli italiani”.
Cosi’ Francesco Dinacci, coordinatore metropolitano di Articolo Uno Napoli, a margine del tavolo di centrosinistra riunitosi oggi.
“Proprio da Napoli, città piegata dalla pandemia ma resiliente per la sua antica storia, per battere la destra, che disegna una societa’ urlata e rabbiosa e che può trovare spazio tra sentimenti diffusi di angoscia e preoccupazione, il cuore della nostra agenda progressista – dice – sono le drammatiche fratture sociali e le poverta’ estese. Sono di ieri i dati dell’Inps che vedono la spesa per il reddito di cittadinanza per la sola citta’ di Napoli avvicinarci a quella dell’intero Nord. E ci sono le tante imprese in ginocchio, che non riescono sempre ad accedere neanche ai ristori, con lavoratori lasciati senza reddito. E’ la depressione sociale ed economica del Sud, su cui si giochera’ la sfida storica del Recovery Fund”.
“Il nuovo centrosinistra parta da qui, preparando e perfezionando bene il programma con l’ascolto della città. L’unità del campo largo – propone – e’ la premessa, coltivare pregiudiziali o conflitti interni è un errore. Su questo ragionamento politico, non hanno senso le primarie a Napoli. Con il preambolo presentato oggi si offre ora uno spazio equilibrato per avvinarsi ad un’intesa possibile che nessuno puo’ permettersi di sciupare”.