Avrebbero aiutato il clan Cutolo di Fuorigrotta, quartiere della periferia occidentale di Napoli e per questo devono rispondere di favoreggiamento aggravato. Arrestati due carabinieri, uno dei quali in servizio a Napoli.
L’ordinanza è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Napoli questa mattina dopo una indagine della Dda di Napoli, aggiunto Rosa Volpe. Per uno dei due militari, il gip ha dispoto il carcere, mentre l’altro ha il beneficio dei domiciliari. Ai due rappresentanti delle forze dell’ordine viene anche contestato il reato di falso.
Le conversazioni intercettate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, che hanno condotto le indagini sui due colleghi infedeli arrestati oggi anche con l’accusa di avere favorito la camorra, trovano riscontro nelle dichiarazioni “convergenti” rese da ben otto collaboratori di giustizia.
Tutti riferiscono, scrive il gip, “di rapporti ‘opachi’, se non propriamente corruttivi, tra l’appuntato scelto Mario Cinque e alcuni appartenenti alla organizzazioni camorristiche…”.
Il giudice, ma anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha coordinato l’inchiesta, definisce “trasversale” il contributo di Cinque, rivolto in favore “di chiunque potesse garantirgli un tornaconto personale”.
La circostanza, sottolinea ancora il giudice, “non esclude la consapevolezza e la volontà dell’indagato – anche in virtù del ruolo istituzionale da lui ricoperto – di operare a vantaggio dell’uno o dell’altro clan”.