“È un momento importante per la città. Un momento anche di festa per questa bellissima rinascita della Chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Non nascondo, però, un po’ di dolore perché oggi restituiamo una grande bellezza ai cittadini ma mentre venivo qui ho visto una tenda sull’aiuola accanto e ci vivono due persone Alberto e Ivana che vengono rispettivamente da Bulgaria e Ucraina. Li ho invitati già da stasera nel nostro rifugio accanto al Duomo”.

Così don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli , nell’omelia della prima messa della Chiesa di Santa Maria di Portosalvo riaperta dopo oltre 40 anni grazie al lavoro di restauro coordinato dal Comitato di Gestione Arciconfraternite commissariato della Diocesi.
“Questo episodio – ha aggiunto Battaglia – ci deve insegnare che cosi come ci prendiamo straordinario cura della Chiesa e del suo patrimonio artistico allo stesso modo dobbiamo prenderci cura delle persone che vivono in difficoltà che hanno ancora più bisogno di un ‘Portosalvo'”.

“Perché le Chiese non sono solo dei monumenti. Sono dei luoghi vivi di confronto, di stimoli per la ricerca di senso della propria esistenza. E serve un’opera di restauro anche nelle nostre vite” Una celebrazione per la quale l’arcivescovo ha scelto la Madonna Regina della Pace “per un grande appello al cessate il fuoco in Ucraina, per un messaggio che ci faccia capire che tutti dobbiamo essere artigiani della pace”
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