Un’imboscata vicino allo stadio Olimpico con due romanisti feriti e il saccheggio antico delle storiche bandiere e degli striscioni dei Fedayn, uno dei gruppi più del tifo giallorosso. Stavolta la miccia del tifo violento la accendono alcuni sostenitori della Stella Rossa di Belgrado, autori del raid anche se, secondo chi indaga, dietro l’agguato non si può escludere ci sia la vendetta degli ultras del Napoli .
Solo alcune settimane fa il Viminale aveva condannato gli scontri tra giallorossi e partenopei avvenuti l’8 gennaio sulla A1 nei pressi dell’autogrill Badia al Pino, tanto da vietare le trasferte alle due tifoserie fino al prossimo 15 marzo: da quiil sospetto – al momento senza conferme – di una ritorsione trasversale contro i giallorossi da parte degli ultras partenopei, gemellati con i tifosi della Stella Rossa.
Questi ultimi sono entrati in azione nella capitale a piazza Mancini, a due passi dallo stadio dopo la partita Roma-Empoli di venerdì 4 febbraio. Intorno alle 20.30, vestiti interamente di nero, hanno sorpreso con spranghe e bastoni gli ultras giallorossi del gruppo Fedayn, sottraendogli bandiere e striscioni.
Il raid ha provocato due feriti: uno è stato medicato con un taglio alla testa e un altro ha riportato un’ematoma celebrale, ma per fortuna al momento dei soccorsi entrambi non apparivano in gravi condizioni. Gli autori dell’agguato, che si sono poi subito dileguati, potrebbero far parte dello stesso gruppo di serbi venuto a Milano giovedì scorso per la partita di basket Olimpia Milano-Stella Rossa Belgrado.
Risale al novembre 2018, quando entrambe le squadre giocavano nello stesso girone di Champions League, il gemellaggio tra gli ultras del Napoli e quelli della Stella Rossa di Belgrado. In occasione del match giocato nel capoluogo campano, gli ultras serbi furono ospiti di quelli partenopei in curva B. Negli anni seguenti le due formazioni non si sono più incontrate ma il gemellaggio è comunque rimasto attivo.