Omicidio aggravato dalle modalità mafiose il reato contestato al giovane sottoposto a fermo
nell’ambito dell’uccisione di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un colpo di pistola al petto sul lungomare di Mergellina a Napoli tra domenica e lunedì scorsi.
Il fermato è Francesco Pio V., figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Ad eseguire il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, la Polizia di Stato.
Le indagini degli investigatori della Squadra mobile, coordinate dal dirigente Alfredo Fabbrocini e dai sostituti procuratori Claudio Onorati e Antonella Fratello della Direzione distrettuale antimafia, sono state rapidissime.
Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile, coordinata dalla Dda, in seguito all’omicidio del 18enne avvenuto nella notte del 20 marzo scorso in via Caracciolo, a Mergellina.
Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che, nei pressi dello chalet Sasà si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi. L’indagato che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco.
Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il diciottenne che è risultato totalmente estraneo alla vicenda. L’indagato, nella giornata di ieri, si era reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.