Giù le mani del reddito di cittadinanza. È lo slogan che ha raccolto in assemblea a Napoli precari e disoccupati che si sono riuniti sotto il campanile della basilica di Santa Chiara per chiedere al Governo di rivedere il decreto lavoro. ‘

“Mentre in paesi come Germania, Francia, Spagna misura simili al reddito di cittadinanza si allargano – ha spiegato al megafono uno degli organizzatori dell’assemblea – e si adeguano all’ rango, in Italia, dopo un ritardo di oltre 30 anni, in sostanza viene eliminato”.

Il decreto lavoro approvato il 1 maggio – si legge in un volantino distribuito ai passanti – nasconde il vero senso del taglio: precarizzare ulteriormente il lavoro con l’estensione dei contratti precari”. ‘Temiamo – ha detto uno dei manifestanti prendendo la parola – che con l’intelligenza artificiale si perderanno milioni di posti di lavoro e l’unica alternativa sarà quella di istituire un reddito universale”

“La prima cosa che rivendichiamo è l’estensione del reddito dal piano familiare a quello individuale, la riduzione dell’orario a parità di salario e il salario minimo. Per questo siamo parte della campagna nazionale ‘Ci vuole in reddito ‘ e per sostenerla saremo a Roma il 27 maggio per la manifestazione nazionale. Qui al sud – è l’allarme dei precari – senza un reddito si favorisce non solo la povertà ma anche la criminalità”.
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