Sono trascorsi appena quattro giorni dall’inaugurazione della fontana di Piazza Italia nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli e già, purtroppo, come era prevedibile cominciano ad apparire i primi segni di degrado e sciatteria. Poco c’entra la X Municipalità e il Comune di Napoli. Se un bene è pubblico come lo è la nuova fontana, a cui hanno sostituito l’impianto idrico, rifatto quello dell’illuminazione, sistemato il ciottolato, riverniciati i cancelletti, sistemate le aiuole e rimpiazzato le vecchie panchine, dovrebbero essere gli stessi cittadini i primi veri custodi del bene.
Nei fatti non è così. Basta addentrarsi e accorgersi delle tante note stonate nella piazza a distanza di pochi giorni dal taglio del nastro in cui lo scorso venerdì 29 maggio alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, del Prefetto Michele Di Bari, dell’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, del presidente della Municipalità Carmine Sangiovanni e di Luisa Mangiapia, la giovane mamma ferita due mesi fa da proiettile mentre si intratteneva in compagnia della figlia alle giostrine.
Cominciamo dalla fontana appare già un ricettacolo con lattine, cartacce, una bottiglietta di plastica lasciate nella vasta e in parte finite bloccate davanti alla griglia d’uscita dell’acqua. Poi come si può vedere dalle foto su alcune panchine in pietra lavica da poco installate qualcuno ‘armato’ di bomboletta spray di colore blu ha scritto il nome ‘Katia’ e laddove non ha scritto il nome ha scritto solo l’iniziale ‘K’.
Non contenti l’imbratto è continuato lungo il muretto di una delle due aree giochi, questa volta non è il nome di una ragazza ma il messaggio: “Alfre tien e corn”. Non è finita. La piazza che dovrebbe essere solo per i pedoni, a luglio è prevista l’apertura della fermata della Linea 6, si trasforma in luogo dove sfrecciano, parcheggiano indisturbati scooter e moto.
I centauri, alcune volte l’intero nucleo familiare, sono rigorosamente senza casco e posizionati da fermi come uno sbarramento a chi vorrebbe transitare sul marciapiede. A volte ci trovi parcheggiate in piazza, questo accade quando comincia a far buio, anche delle auto private.
Videosorveglianza neppure a parlarne. Polizia municipale inesistente. Forze dell’ordine lasciamo perdere. E allora la domanda sorge spontanea: Come si tutela una piazza? Come si evita che una fontana diviene un ricettacolo? Come evitare che le due aree giostrine vengano vandalizzate come sempre è accaduto? Come impedire a scooter e moto di sfrecciare ? Allora è proprio vero che il quartiere Fuorigrotta piano piano sembra assomigliare alla Secondigliano degli anni Novanta.