Sequestrato operaio per costringere un imprenditore a pagare il pizzo sui lavori

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Hanno rapito e tenuto in ostaggio un operaio di una ditta edile per convincere con le maniere forti il titolare a versare la tassa dell tranquillità.

Niente attentati e atti dimostrativi, gli estorsori hanno cambiato strategia e addirittura hanno preso in ostaggio un dipendente dell’azienda per convincere i vertici a pagare la gabella alla camorra.

Bastava elargire la somma di 3mila euro e tutto tornava nei binari giusti. Il fatto è accaduto lo scorso 21 gennaio nel Napoletano.

Le violenze si sono consumate prima nel cantiere dove erano in corso lavori in appalto per conto della Città Metropolitana di Napoli, finalizzati alla realizzazione di rotatorie stradali lungo la variante della S.S. 7bis, e poi in un luogo non individuato, dove il dipendente è stato minacciato.

Malgrado le pressioni e nonostante due estorsori abbiano ribadito di essere affiliati al clan D’Ambrosio di Castello di Cisterna, l’imprenditore non ha esitato a denunciarli.

I due sono stati acciuffati dai carabinieri della stazione e del NOR di Castello di Cisterna. Sono accusati, a vario titolo, di tentata estorsione e sequestro di persona in concorso aggravati dal metodo mafioso. Ora chiusi nel carcere napoletano di Secondigliano.

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