“La difesa del piano regolatore è un cardine fondamentale del nostro programma”. “Cacceremo i corrotti e gli affaristi dal Comune”. Così comiziava Luigi de Magistris. Indossata la fascia tricolore e la bandana arancione, la musica è cambiata. L’assalto alla diligenza “Piano regolatore generale” e la presenza imbarazzante a palazzo San Giacomo di condannati per corruzione e costruttori affaristi è un dato di fatto innegabile.
Non sorprende il rompete le righe al Dipartimento Pianificazione urbanistica, che in vent’anni ha difeso il Prg che lo stesso gruppo di urbanisti – con Vezio de Lucia – aveva concepito. C’erano una volta i ragazzi del piano, giovani urbanisti, funzionari, le cui storie sono state raccontate nel libro di Gabriella Corona, il cui percorso umano e professionale si è identificato con quello che ha condotto, nel 2004, all’approvazione del nuovo piano regolatore della città.
Quel gruppo non c’è più: è stato decapitato. L’urbanistica partenopea è allo sbando, priva di guida, proprio nel momento in cui la giunta annuncia provvedimenti rilevanti, come la variante per i ventimila alloggi nella zona orientale, l’avvio della manifestazione di interesse per il nuovo stadio, il progetto “Insula”, l’impianto di riciclo dei rifiuti a Coroglio.
Roberto Giannì era già andato via, subito prima dell’insediamento della nuova giunta, chiamato da Vendola. Un’altra figura, Elena Camerlingo, è andata in pensione, il gruppo storico di dirigenti, a partire da Laura Travaglini, è stato degradato, dopo dieci anni, al rango di semplici funzionari (effetto di un controverso ricorso).
L’Amministrazione ha accentrato: Giuseppe Pulli, dal 2003 coordinatore del Dipartimento ambiente è anche a capo della Pianificazione urbanistica. Operazione che non è piaciuta a Carlo Iannello già “vittima” di una quasi aggressione da parte del primo cittadino e tra i pochi a non votare il Bilancio che prima come presidente della commissione Urbanistica e soprattutto come docente sostiene che interesse speculativo e conservativo: sono in contrasto.
Nel frattempo l’assessore all’Urbanistica, il timido Luigi De Falco prima tranquillizza : “Nessuno toccherà il piano regolatore” poi fa sapere che : “Occorre una gestione manageriale dell’urbanistica nelle municipalità”. E annuncia: “Ci saranno tre direzioni tecniche con relativi direttori e dirigenti a cascata e un accorpamento dei servizi con la riduzione del numero dei dirigenti”.
La tendenza è un’urbanistica senza regole basti guardare al lavoro dell’assessore regionale all’urbanistica Marcello Taglialatela. Nel suo piano paesaggistico – ad esempio – i vincoli nella zona rossa vesuviana sono per usare un eufemismo molto attenuati. L’assessore è convinto che “Gli abusi? Aumentano con i divieti”.