Rubate targhe e trofei. Non è la prima volta che la società Nuova Quarto Calcio per la Legalità subisce atti teppistici: sono stati cinque i raid vandalici. Ad agosto furono rubate negli spogliatoi le scarpette dei giocatori e mute da gioco; a settembre si registrò la contestazione con cori contro dirigenti e pm durante una gara della squadra juniores a Pianura; ad ottobre furono bruciate le reti delle porte; infine a novembre furono divelte le panchine a bordo campo.
Una ritorsione, un gesto eclatante per arrestare e fermare l’ascesa della formazione calcistica che nel nome della legalità porta avanti iniziative contro la criminalità organizzata. Ancora un raid vandalico all’interno dello stadio “Giarrusso” di Quarto, campo di gioco della Nuova Quarto Calcio per la Legalità, testimonial di iniziative antiracket. Ignoti sono entrati all’interno della segreteria dello stadio di via Dante, sventrando l’inferriata di una finestra. Rubate targhe, coppe ed altre onorificenze della squadra per la legalità, tra cui il trofeo della Legalità ed i gagliardetti della squadra dei magistrati e dell’ associazione SOS Impresa. “Voglio pensare che sia stata la solita stupida azione di vandali, ma per quanto sottratto mi sembra che sia un chiaro segnale contro la squadra e ciò che intende rappresentare”, è il commento dell’amministratore unico della società “Nuova Quarto Calcio per la legalità”, Luigi Cuomo. Lo scenario è ben più inquietante. La camorra è infastidita dall’attività della squadra della Nuova Quarto Calcio per la Legalità. Un fastidio che cresce. I clan tollerano di più la militarizzazione del territorio, i blitz, gli arresti piuttosto che una formazione calcistica che con il duro lavoro e l’affermazione dei valori della legalità, competizione e rispetto, è diventata in poco tempo un punto di riferimento sul territorio, un esempio, una testimonianza che il cambiamento può avvenire. Per tutto ciò non ci sono clan che tengano.
Genny Attira