Sono finiti e non poteva essere diversamente con le manette ben strette ai polsi un manipolo di bamboccione della camorra.
Gli ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti dai carabinieri nell’ambito di una indagine della procura della Repubblica del tribunale di Napoli Nord (Aversa).
I fermati, sei, sono accusati di fabbricazione, detenzione e porto di armi da guerra, lancio e scoppio di ordigni esplodenti, tentato incendio, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di segni distintivi in uso alle forze dell’ordine contraffatti e violenza privata.
Dall’attività investigativa è emerso anche che alcune delle persone raggiunte da misure restrittive, utilizzando un kalashnikov, si esercitavano a sparare nelle campagne di alcune località dell’agro Aversano e si facevano ritrarre in foto in pose che emulavano quelle dei terroristi islamici.
Le indagini sono partire nell’ottobre dello scorso anno, quando la notte del 18 due bottiglie molotov furono scagliate contro l’abitazione di una persona a Casal di Principe.
Gli investigatori scoprirono qualche settimana dopo che l’atto intimidatorio, andato a segno solo parzialmente – una delle bombe non fece effetto mentre l’altra bruciò solo parzialmente l’ingresso dell’abitazione della vittima del raid -, fu progettato come ritorsione contro l’avvelenamento di alcuni cani di uno degli indagati.