Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia è sull’orlo di una crisi di nervi. Matteo Salvini ruba la scena. Porta il conflitto all’esasperazione, gestisce gli umori della piazza, domina in lungo e in largo, prende posizioni durissime e visti i sondaggi sembra che gli italiani apprezzano e anche molto.
Dopo aver logorato il Movimento 5 Stelle, stritolato Forza Italia, il capo del Carroccio, nei fatti sta tentando di occupare l’intero spazio politico facendo l’occhietto anche e soprattutto a quelli duri e puri. Si, insomma, quelli che considerano Benito Mussolini il più grande statista del Novecento e i treni venivano in orario.
Nell’esecutivo pur detenendo il 17 per cento dei consensi, poco più di un socio di minoranza dell’alleanza pentaleghista, è lui a dettare e imporre l’agenda.
Se la prospettiva futura è un governo sostenuto da Lega e FdI occorre capire come ci arriverà alle elezioni la formazione della Meloni. Il livello dalle parti di Fratelli d’Italia è molto basso. Poche teste pensanti con slogan incorporati a tanto al chilo.
Salvini conosce i suoi polli, potrebbe addirittura puntare all’ autosufficienza. Non è casuale, quindi, l’innalzamento dei toni e lo scontro permanente agito dagli uomini di Salvi.
Giorgia Meloni sente il fiato sul collo e comincia a passarsela male
L’appeal di Salvini trascina e non è indifferente ai militanti di FdI. La Meloni stenta, tentenna, in pratica non è attrezzata. Occorre ogni tanto spararla grossa, provocare reazioni, inviare messaggi, produrre un certificato di vita .
La vicenda Sea Watch, la questione migranti sembra consegnare – visti anche i risultati delle Europee- il dividendo elettorale solo alla Lega.
La Meloni non può stare solo a guardare, il suo spazio vitale è a rischio.
Allora l’idea: spariamola grossa, una supercazzola mondiale, ottenere qualche titolo di giornale, dare un argomento ai bar dello sport. Dopo una riunione degli intellettuali del partito ecco la dichiarazione: “La Sea Watch va affondata”.
Titoli di coda. Buonanotte.
Pier Paolo Milanese