Lacrime, gioia e commozione nella saletta di rappresentanza dello stadio San Paolo prima dell’inizio della cerimonia d’apertura delle Universiadi.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha abbracciato la piccola Noemi, la bambina rimasta ferita il 3 maggio scorso in un agguato di camorra in piazza Nazionale.

L’inquilino del Quirinale andò in visita privata all’ospedale pediatrico Santobono dove la bimba per tre settimana ha combattuto strenuamente contro la morte.
“Come va?”, ha chiesto il Capo dello Stato alla bambina, emozionata, dopo averla baciata ed abbracciata.
“Meglio, fortunatamente”, hanno risposto in coro i genitori della piccola. Noemi è stata letteralmente miracolata, adesso indossa un busto ed è sottoposta a terapie mediche.
Il proiettile le aveva trapassato i polmoni, causandole una ferita che i medici del Santobono hanno definito, dopo l’intervento chirurgico, “da guerra”.

La bambina è rimasta per tre settimane attaccata a una macchina che le permetteva di respirare fino a quando dai test clinici è emerso che i polmoni erano pronti a riprendere da soli la loro funzionalità.
Noemi ha proseguito le sue terapie all’ospedale Santobono dove in tutti i giorni sono stati con lei i suoi genitori, che hanno dormito in una piccola foresteria interna al nosocomio pediatrico.
Nel corso del commento delle Universiade sono state ricordate le centinaia di vittime innocenti di camorra e criminalità comune facendo i nomi di Annalisa Durante e Silvia Ruotolo.
E, infine, nel suo intervento di saluto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha voluto dedicare la festa proprio a Noemi.
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