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Ha dichiarato guerra ai parcheggiatori abusivi ed a chi da sempre considera le strade, le piazze, i larghi ‘Cosa sua’.
Ha ricevuto schiaffi, pugni, calci, testate ma imperterrito va avanti. E’ solo ‘armato’ di scooter e smartphone. Documenta l’abuso, l’arroganza quotidiana, il non rispetto delle regole che diventa sistema illegale a Napoli.
I suoi video diventano denunce virali e raccolte dai mezzi di comunicazione.
L’attività di fustigatore di Francesco Emilio comincia a dare fastidio. Ogni qualvolta che si muove il consigliere dietro di lui si mobilitano le forze dell’ordine e scattano denunce e sequestri.
Francesco Emilio Borrelli è diventato la bestia nera dei guardamacchine abusivi, per lo più contigui e non estranei ai clan che controllano le zone di Napoli.
Nel mirino però finiscono anche quei cittadini che fanno i furbi e lasciano i rifiuti in strada, oppure sostano l’auto in divieto. Ma non solo. Ci sono anche i conducenti degli scooter che sfrecciano in aree pedonali, sui marciapiedi, in tangenziale con tre persone in sella e senza casco.
E’ una battagli civile a 360 gradi. Le ritorsioni cominciano a manifestarsi e aumentano.
I commenti sui social contro il consigliere regionale dei Verdi si sprecano. Minacce, proponimenti di vendetta, parolacce, offese, attacchi personali.
Francesco Emilio è stato già aggredito fisicamente come è avvenuto in via Marina e nei pressi di uno chalet a via Caracciolo. Aggressioni che spesso lo fanno finire addirittura al pronto soccorso.
Ieri mattina è accaduto qualcosa di nuovo e più grave. Come avverte lo stesso Francesco Emilio Borrelli “Hanno alzato il tiro”. Mentre era insieme a Giovanni Caselli, consigliere dei Verdi della I Municipalità, per un sopralluogo a Riva Fiorita, qualcuno gli ha bruciato lo scooter.
Un salto di qualità appunto che preoccupa e fa risultare Borrelli troppo esposto e in pericolo permanente.
Il consigliere era a Riva Fiorito per i parcheggiatori abusivi e verificare l’attendibilità di una segnalazione che diceva dell’esistenza di un bar e di un servizio d’affitto di lettini, il tutto abusivo, addirittura sugli scogli.
Mentre Borrelli e Caselli cercavano riscontri, si è alzata una colonna di fumo nero e acre. L’aria in pochi istanti si è fatta irrespirabile e poi l’amara sorpresa.
Le fiamme hanno in pochi minuti incenerito lo scooter Sh 125 grigio. Alcune persone hanno tentato di spegnere il rogo con un paio di estintori. Il consigliere è riuscito a ‘salvare’ dei documenti dal bauletto posteriore.
Sul posto subito sono accorse le forze dell’ordine per raccogliere la denuncia del consigliere e possibili riprese di telecamere private che ha ribadito : “Nella mia battaglia non mi sposto neppure di un millimetro”.
Inutile dirlo: Francesco Emilio Borrelli non si ferma e rilancia.
Una concessionaria attraverso La Radiazza, la trasmissione condotta da Gianni Simioli di cui è autore lo stesso Borrelli, ha già annunciato che regalerà un nuovo mezzo al consigliere.
Nel frattempo un’amica del consigliere ha messo a disposizione il proprio scooter per continuare la battaglia perché come ricorda lo stesso Borrelli: “Non bisogna pagare questa forma di estorsione, e denunciare”.
Sembra troppo facile sostenere l’attività di denuncia di Borrelli, scrivere messaggi di solidarietà, pacche sulle spalle e applausi.
Sarebbe giusto e sacrosanto metterci la faccia e cominciare a non sborsare i soldi da dare al guardamacchine oppure girare come lo sguardo dall’altra parte. Discorso che vale per il singolo cittadino come per i vertici delle istituzioni.
Arnaldo Capezzuto
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