Colpi di pistola. Raffiche esplose in rapida successione. Un luogo diventato simbolo e stanotte violato per l’ennesima volta.
Nonostante la presenza di telecamere e dell’attenzione delle forze dell’ordine, nuovamente una scorribanda, nuovamente il terrore e il rischio di lasciare sul selciato l’ennesima vittima innocente.
Accade nel cuore della notte in piazza Santa Maria della Sanità a Napoli, proprio nel punto preciso dove perse la vita, la vittima innocente di camorra Genny Cesarano, appena 17 anni, tra il 5 e 6 settembre del 2015.
A terra i bossoli di dieci colpi di pistola e altri otto trovati a piazzetta Materdei. Una doppia stesa per lanciare un segnale, un messaggio a qualcuno. Un atto dimostrativo di forza.
È l’ennesima rappresaglia di gruppi impazziti della criminalità.
Ciò accade a ridosso delle conferme in appello delle condanne per i mandanti e gli esecutori proprio dell’omicidio Cesarano e il via libera del governo nazionale, nel finanziare importanti progetti di riqualificazione per la rinascita del rione Sanità.
Pier Paolo Milanese