L’economia italiana è ferma, bloccata. Nel secondo trimestre del 2019, rileva l’Istat, la crescita congiunturale del Pil è stata pari a zero.
L’istituto di statistica segnala comunque che l’andamento leggermente positivo di agricoltura e industria ha compensato quello negativo dell’industria.
La frenata – spiegano dal governo – era largamente attesa e collegata con il rallentamento economico dell’area euro.
In pratica rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il prodotto interno lordo ovvero la ricchezza prodotta dall’Italia perde circa 180 milioni. È chiaro che sarà cruciale la prossima finanziaria. Tanti i problemi da risolvere per tenere i conti in ordine.
L’Italia, inutile nasconderselo, è una osservata speciale sia a livello internazionale per quanto riguarda i mercati finanziari sia dalla nuova commissione Ue. Le infrazioni sono sempre dietro l’angolo.
La sterzata diplomatica del premier Giuseppe Conte è riuscita per ora ad evitare sanzioni e la perdita definitiva della reputazione dell’Italia nell’Unione Europea. Una una boccata d’ossigeno. Ma la nuova manovra e gli impegni di bilancio sono alle porte.