L’ultimo saluto a Nadia Toffa. Don Patriciello: “Adesso fai un’inchiesta e raccontaci il Paradiso”

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Dolore, rabbia, commozione sono i sentimenti che si respirano nella cattedrale di Brescia dove da poco sono cominciati i funerali di Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice della trasmissione cult Le Iene in onda su Italiauno.

Nella chiesa più importante della città c’erano i suoi compagni e amici di lavoro. I volti noti al grande pubblico che hanno condiviso con Nadia pagine memorabili d’inchieste giornalistiche solo e sempre rivolte alla verità, giustizia e legalità.

E in particolare molto sentite, commosse le parole di Maurizio Patriciello, parroco in prima linea, nella maledetta Terra dei Fuochi.

“Come Gesù, è stata amata e odiata” dice il parroco dall’altare. Il riferimento è alle polemiche che si sono agitate in questi mesi travagli rispetto alla malattia

È stata Nadia, prima di molti e di tanti, ad immergersi nelle terre casertane di fronte al disastro dell’interramento illegale dei rifiuti tossici.

Traffici all’ombra della camorra dei Casalesi dove imprenditori del Nord e grandi e potenti gruppi industriali hanno vomitato migliaia e migliaia di valanghe di residui di lavorazione. Un cataclisma che ha avuto e continua ad avere effetti tragici sulla vita della gente.

E Nadia indagò proprio il rapporto tra causa ed effetto con la crescita esponenziale di ammalati di cancro in quelle terre.

Quasi una epidemia. Più volte con l’aiuto dello stesso parroco che oggi celebra il funerale cominciò a raccontare le storie di quelle sofferenze silenziose, storie drammatiche che colpivano silenziosamente bambini, giovani, anziani tutti con l’insorgenza di neoplasie. Per un brutto scherzo del destino, il male l’anno scorso ha colpito proprio Nadia.

Uno svenimento, la perdita di conoscenza mentre si trovava in un albergo e la vita in bilico sull’orlo di un burrone. La risalita, la voglia di fare e tante energie per continuare con determinazione e ostinazione il suo lavoro: raccontare.

Una malattia che negli ultimi mesi ha preso il sopravvento e Nadia, la guerriera, ha ceduto. Aveva appena 40 anni e tanta vita davanti. Lacrime e tanta commozione di persone che prima con le interminabili file alla camera ardente ed oggi in chiesa nella cattedrale stanno dimostrando e manifestando tutto il loro enorme affetto e riconoscenza.

Padre Patriciello molto commosso nel corso dell’omelia ha voluto parlare di Nadia di quando l’ha conosciuta e della grinta che ci metteva nelle cose che faceva.

Portava una responsabilità civile nel professare un mestiere – quello di informare – che guardava alla collettività e con l’ideale di dare una mano, tentare di aiutare la gente con il mezzo del giornalismo.

Con Padre Patriciello a Brescia sono venute anche molte mamme di bambini morti per tumore a causa della Terra dei Fuochi, le cui storie in vari servizi sono stati raccontati dalla Iena buona Nadia Toffa.

E l’invito dall’altare da parte di Don Patriciello: “Cara Nadia adesso falla una bella inchiesta giornalistica e raccontaci sul Paradiso”.

Giulia Rosati

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