Open Arms, situazione critica per i 134 profughi. Salvini non cede di un millimetro: “Sbarchi non in mio nome”

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La resistenza è allo stremo sulla Open Arms, nave Ong che da 15 giorni vaga nel Mediterraneo con 147 persone a bordo e in condizioni disumane.

Dopo i nove naufraghi portati a terra ieri sera dalla guardia costiera, un’altra evacuazione d’urgenza di tre persone ed un loro accompagnatore si è resa necessaria nel cuore della notte per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate.

Tra le tre persone evacuate all’alba anche un ragazzo della Guinea Bissau che ha i piedi perforati da ferite di arma da fuoco. L’uomo è stato trasferito presso la Guardia medica di Lampedusa per le cure del caso. Un altro migrante era a rischio setticemia.

Da qui la necessità di evacuare l’ammalato. Restano a bordo della nave, in 134 c’è una situazione insostenibile sia dal punto di vista igienico sanitario sia psicologico.

Ricordiamo che la Ong ha fatto ricorso contro la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini che applicando la nuova normativa aveva inibito l’attracco della nave al porto di Lampedusa.

Ma il Tar del Lazio sconfessa il capo del Viminale e attenendosi a leggi sovranazionali nei fatti smonta un pezzo importante della legge sicurezza bis critica anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nonostante il parere del tribunale e la disponibilità dei ministri della Difesa e delle Infrastrutture rispettivamente Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, il pallino della situazione lo detiene il capo del Viminale, Matteo Salvini.

L’autorizzazione allo sbarco è di competenza della prefettura di Agrigento che però nicchia perché aspetta indicazioni dal ministro dell’Interno. Ecco che lo stallo è totale.

Nel frattempo a bordo con il trascorre delle ore la situazione diventa sempre più difficile e carica di tensione come hanno accertato i medici in visita sulla nave. Salvini tiene il punto e non si sposta di un millimetro: “Il porto di Lampedusa resta chiuso. Sbarchi non in mio nome”.

A questo punto l’unica soluzione potrebbe essere di natura giudiziaria: la Procura potrebbe aprir un fascicolo per la non ottemperanza dell’ordinanza del Tar che ha disposto l’ingresso in acque italiane della Open Arms.

Genny Attira

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