L’ordine del sindaco è stato impietoso e netto. Ora basta. A prima mattina, gli operai del Comune di Ventimiglia, ‘armati’ di martello e scalpello hanno cominciato a rompere le pietre.
Poi è toccato al reparto degli idraulici fare il resto. Alla fine la fontanella è stata smurata e l’impianto idrico chiuso con dei tappi.
Insomma, adesso la fontanella dei giardini intitolati ad un monsignore, Tommaso Reggio, che veniva spesso utilizzata dai migranti e da senza fissa dimora per bere ma anche, al mattino presto o tardi di sera per lavarsi è stata chiusa.
Il sindaco Gaetano Scullino, 72 anni, a capo di una giunta di destra a trazione leghista, ha così risolto il problema di un indecoroso spettacolo che si consumava in tutte le ore nei pressi della fontanina.
Se è vero che Ventimiglia deve affrontare spesso con le sue sole forze l’emergenza dei migranti che cercano di andare in Francia e sono costretti a restare settimane o mesi a bivaccare per il blocco imposto dalle autorità francesi, secondo alcuni gruppi del volontariato le soluzioni del sindaco mostrano scarso senso di umanità.
A sua volta il primo cittadino si difende e nella sostanza spiega : “È sbagliato l’utilizzo che se ne fa, non chi la utilizza”.
Sulla vicenda ora in Consiglio comunale è un fioccare di interrogazioni. C’è la Cgil che accusa a testa bassa la Lega: “C’è chi bacia il rosario ma non conosce l’umanità”.
A dire il vero nel 2017 il precedente primo cittadino del Pd Enrico Ioculano emise un’ordinanza dove vietava che i volontari dessero da mangiare ai migranti in punti improvvisati.
È davvero il caso di dire restiamo umani.