La Storia. Un gesto semplice per restituire la serenità: la storia di Irene e di cosa possiamo fare per sorridere con lei

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A Irene non manca la bellezza, ne è felicemente attorniata, l’abbraccio sincero del suo compagno, i sorrisi delle persone che ama, gli occhi meravigliosi di sua figlia.

A Irene non manca bellezza, la si riconosce lampante, vitale, armoniosa, nel suo stesso sguardo, nel suo viso dolce, nella sua dinamica vivacità.

Una vivacità che un giorno, un giorno come tanti altri, si incupisce, una gigante nuvola nera che copre il sole in quello che era un luminoso pomeriggio d’estate. Stiamo dimenticando.

Irene Marchiella

Abbiamo smesso di essere grati e stiamo dimenticando quanto ossigeno c’è a nostra disposizione, contaminando così i nostri attimi con le congetture della banalità.

La vicenda di questa ragazza può farci capire quanto sia fondamentale cambiare rotta. Irene, pur vivendo un’esperienza difficile, quella che metterebbe in ginocchio tanti di noi, non sta vivendo il suo tempo smettendo di sorridere.

Tempo. Lo sa bene Irene quanto vale il tempo, quanto prezioso sia il tempo, quanto fin troppo spesso, trascuriamo il suo inestimabile valore.

Ogni volta che ci annoiamo, che scordiamo le piccole magnificenze della vita, stiamo rinunciando alla più grande risorsa: il tempo.

Irene Marchiella è una mamma di 34 anni, vive a Gazzo Veronese, ha partorito la sua bimba pochi mesi fa, e fin qui non c’è nulla di apparentemente differente da tanti altri racconti.

Ora, per comprendere appieno lo stato d’animo che il resto di questa storia trasmette, al lettore è rivolto un invito in prima persona: immaginiamo che Irene sia tua sorella, tua nipote, la tua fidanzata, tua moglie, la tua amata figlia e che un giorno qualcuno ti dica: “Irene è affetta da leucemia linfoblastica acuta Ph+, va svolta una cura chemioterapica con pastiglie perché questo tipo di leucemia non può essere curata con metodi tradizionali. Non resta che attendere il trapianto”.

Ecco, senti quel brivido di disagio e terrore lungo la schiena? Quel nodo di afflizione fermo alla gola? Si chiama immedesimazione. Il lettore continui ad immaginare, perché quel sussulto di immedesimazione è ciò che sta realmente respirando una ragazza e la sua giovane famiglia, dallo scorso giugno, periodo in cui ha avuto la terribile notizia.

Tu che stai leggendo, adesso, hai appena annientato ogni forma di distanza immaginando che Irene sia una tua congiunta e anche solo rappresentare questa donna nella tua mente, ti ha fatto sentire Irene accanto a te, come una tua amica.

Lo è, lo è davvero. È una ragazza coraggiosa che ora vuole informare gli altri su cosa significa donare, una ragazza minuta ma forte come un leone, una persona da immaginare nella sua singolare semplicità, una ragazza solare che magari riderebbe a una tua battuta, che resterebbe in spiaggia con te a cantare intorno ad un falò, che ti spronerebbe a divertirti per estinguere la tua noia, che ti abbraccerebbe se tu avessi bisogno di una stretta.

È possibile aiutarla con il trapianto di midollo osseo. Non aiuteresti una persona che ti vuole bene? È per questo che la sensibilità dell’opinione pubblica deve essere indirizzata verso un momento di riflessione e impegno, poiché dando valore al proprio tempo, speso registrandosi come donatori di midollo osseo, è in realtà un dono speciale.

Opportunità diffuse come echi lungo tutto il nostro pianeta. Un regalo di speranza per tanti.

Quando quest’esperienza terribile che sta vivendo Irene Marchiella terminerà, di sicuro riuscirai a sentire dentro di te la risata di questa ragazza mentre osserva i primi passi buffi di sua figlia lungo il sentiero di un futuro migliore che queste due piccole grandi donne meritano di vivere insieme.

In tanti, per scarsa informazione, credono che per donare il midollo osseo bisogni operarsi chirurgicamente e sacrificare un organo del proprio corpo! È sbagliato! Non è così. Si tratta di prelievi di sangue. Durante il prelievo non si avverte dolore.

Tutti coloro che vogliono interrompere definitivamente un incubo, quello di Irene e quello di tanti altri ragazzi in Italia e nel mondo, possono scoprire come diventare donatori di midollo osseo, telefonando per avere informazioni sulle procedure ai seguenti numeri telefonici 0376/288754 o 335.5704004 o scrivere una mail al seguente indirizzo di posta abeo@abeo-mn.it

Nel suo caso, la possibilità di trovare un donatore compatibile è di 1 su 100.000, ecco perché tutti i potenziali donatori devono manifestare partecipazione ora.

Il coraggio di Irene merita di essere condiviso adesso, più che mai. Piuttosto che notizie colme d’odio, ad essere virale, dovrebbe essere l’informazione che donare è semplice e non richiede nessun sacrificio. Irene vuole tornare a godersi il suo pomeriggio d’estate.

Lo farà, a lei resterà la vicinanza della partecipazione collettiva, a noi la gratitudine per avere imparato dalla sua storia quanto sia importante apprezzare tutte le bellezze quotidiane che diamo per scontato.

Irene è un esempio concreto volto a dimostrare perché dobbiamo renderci utili per gli altri, Irene è la nostra occasione per essere comunità, Irene è la volontà di apprezzare la nostra esistenza al meglio, Irene è una mamma che vuole vedere la sua bimba serena per molti anni ancora, Irene è una persona che ha bisogno di abbracci nuovi. Irene, sei tu.

Amedeo Zeni

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