“Un governo di novità” lo ripete guardando fisso negli occhi degli interlocutori nel corso del primo giro di consultazioni.
Giuseppe Conte, ha le idee molto chiare. Il mandato affidatogli dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di formare il nuovo governo, lo rende libero rispetto a 14 mesi fa.
Il premier si sente forte. Del resto i sondaggi lo mettono al riparo da influenze e condizionamenti da parte dei partiti. In sintesi Conte può permettersi il lusso anche di dire ‘no’.
C’è da constatare che lo scenario e le posizioni di forza sullo scacchiere della politica italiana sono radicalmente mutate.
Il premier pensa e immagina una squadra di ministri con molti nomi fuori dai partiti. Giuseppe Conte ha quattro giorni di tempo per formare il suo nuovo governo e sciogliere la riserva.
La strada resta ed è in salita. Con il trascorrere del tempo cominciano ad emergere fibrillazioni e scintille sulla rotta Cinquestelle e Pd e tocca allo stesso Conte mediare, assorbire le tensioni e decantare le tensioni.
Ci sono tanti nodi da sciogliere : reddito di cittadinanza, quota 100, Tav e immigrazione.
E tra le priorità come ha sottolineato nel discorso al Quirinale : “provvedimenti che contrasti l’aumento dell’Iva e che tutelino i risparmiatori con una solida prospettiva di sviluppo sociale”.
Conte vuole un governo “per” e non “contro” tentando di coinvolgere tutti. Ma già tra meno di un’ora le delegazioni di Lega e Fratelli d’Italia saranno orfani dei loro leader : Matteo Salvini e Giorgia Meloni non incontreranno Conte.
Anzi i due leader rilanciano e convocano la piazza: FdI manifesterà davanti Montecitorio al momento dell’insediamento del nuovo Governo mentre la Lega il 19 ottobre invaderà Roma.
Conte dunque punta a costruire il “suo” governo, con qualche nome vecchio e parecchi ministri nuovi.
Al segretario dem Zingaretti lo ha spiegato chiaramente: “Voglio ragionare con le due forze politiche e incidere sui nomi dei ministri. voglio che la squadra risponda all’idea che ho di questo governo”.
Senza dimenticare la partita che riguarda personalmente il capo politico del M5S Lui Di Maio e il suo ruolo nel nuovo esecutivo. Ma il capo dei Pentastellati è sempre più isolato e in netta difficoltà.
Pier Paolo Milanese