A partire da lunedì 2 settembre dovrebbe scattare la seconda fase del reddito di cittadinanza. Ma è chiaro che ci sarà un limbo dovuto all’ipotetica nascita del nuovo governo e alle indiscrezioni che vogliono un urgente revisione del provvedimento targato Movimento 5 Stelle.

Insomma, la convocazione dei percettori del reddito finalizzata alla costruzione di un percorso per la ricerca di un occupazione slitterà di parecchie settimane. E nel frattempo cosa accadrà? Sul cielo del Patto per il Lavoro si cominciano ad addensare nuvole nere anzi nerissime.
C’è la probabile sospensione del beneficio se si dovesse ritardare con il meccanismo delle offerte di lavoro. Prima però occorre ‘schedare’ i richiedenti con la compilazione delle competenze, con le attitudini dei disoccupati.

Su questo punto c’è anche il lavoro dei navigator che dovrebbero rafforzare i centri per l’impiego e aiutare questo complesso processo.
In tal senso è appena terminata la mini formazione (restano fuori gli idonei della Campania) degli esperti navigator che dovrebbero essere dislocati presso gli uffici per il lavoro che afferiscono alle regioni.
Allo stato non è ancora chiaro cosa debbano fare. L’unica certezza è la richiesta del Pd di attuare una profonda revisione del provvedimento.
Si pensa a trasformare la misura del reddito di cittadinanza in un sussidio – formato europeo – e spostare energie e risorse sulle vere politiche attive del lavoro.
Pier Paolo Milanese
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