Nessun passaggio di consegne tra il Prefetto e ora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ex capo del Viminale Matteo Salvini.
Il leader della Lega contrariamente a come impone la prassi e il bon ton istituzionale non si è presentato.
La Lamorgese conosce ogni anfratto del Viminale perché è stata dal luglio 2013 al febbraio 2017 capo di gabinetto con Angelino Alfano e Marco Minniti . già prefetto di Milano fino a ottobre 2018.
Originaria di Potenza, la Lamorgese è laureata in giurisprudenza e avvocato, ha prestato servizio alla prefettura di Varese, al ministero, nella direzione generale per l’amministrazione generale e per gli affari del personale e all’ufficio centrale per gli affari legislativi e le relazioni internazionali.
Un funzionario dello Stato che oltre a conoscere dirigenti, prefetti e questori e tutti i meccanismi amministrativi-burocratici del ministero è ritenuta una esperta proprio in una materia bollente come l’immigrazione.
È un ministro-tecnico e proverà a governare il Viminale che in 14 mesi è stato al centro di polemiche, tensioni e inchieste. Stile riservato, asciutto e istituzionale.
A differenza dello scoppiettante e sconclusionato Salvini che andava in giro con addosso le divise delle forze dell’ordine e prima che scattasse qualche blitz oppure qualche delicata operazione anticipava il tutto via social, la Lamorgese non ha account internet e non usa i social.
Ha fatto la gavetta vincendo un concorso pubblico e poi facendo carriera all’interno della pubblica amministrazione dello Stato.
Una donna che molti investigatori conoscono e apprezzano per competenze, esperienza e storia. Insomma, dalle parti del Ministero dell’Interno è una vera e propria svolta.
Giulia Rosati