Il ‘grande’ Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, scomparso tre anni fa sarà ricordato nella sua Napoli grazia a una mostra a lui dedicata.
Ad ospitare l’originale esposizione, dal 13 settembre all’8 dicembre, una sede prestigiosa, la sala Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, a pochi passi dalla casa dove l’artista nacque novant’anni fa, a Santa Lucia.

Una statua nel centro di Budapest (e una a Livorno), una piscina in Germania, paese in cui è adorato (‘sich budspenceren’, ovvero ‘picchiare come Bud Spencer’ è diventato un verbo): gli omaggi al più tenero degli “scazzottatori”, testimoniano un affetto sempre vivo ad ogni latitudine, a tre anni dalla scomparsa.
Napoli gli riserverà il primo grande tributo italiano. “Sei italiano?” chiesero a Bud nel celebre Piedone Lo Sbirro: “No, sono napoletano” fu la risposta diventata da allora una bandiera per i fan partenopei.

“Il suo volto, la sua voce, la sua straordinaria gestualità fanno ormai parte dell’immaginario collettivo condiviso da tutte le generazioni, rendendolo un personaggio familiare a livello internazionale”, spiegano gli organizzatori della mostra costruita insieme alla famiglia Pedersoli, la moglie Maria Amato e i figli Giuseppe, Cristiana e Diamante, attesi insieme a tanti amici per l’inaugurazione del 12 settembre.
Il percorso espositivo è curato da Umberto Croppi, co-produttori Equa e Istituto Luce-Cinecittà con il supporto di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e l’ospitalità del Polo museale della Campania. Progetto allestimento e video installazioni sono a cura di Art Media Studio – Firenze.
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