Impassibile. Lontano. Stretto nel vestito. Una maratona parlamentare estenuante. L’attenzione puntata sul premier Giuseppe Conte alla Camera e al Senato per la fiducia al nuovo Governo.
Accanto a lui, lateralmente un dimesso Luigi Di Maio. L’impressione è di un leader disorientato, stanco e logorato. Il capo del Movimento 5 Stelle appare di botto invecchiato, disilluso, non più contemporaneo.

Solo qualche mese fa l’enfant prodige di Pomigliano d’Arco sembrava pronto a conquistare il mondo. Ora, invece, pare un reduce. Soffre Di Maio e cerca di nasconderlo. La crescita e l’affermazione della leadership di Conte lo fa star male.
Il premier è il vero vincitore. Resta a capo di un nuovo Governo, è percepito come una figura di garanzia alla pari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dialoga con il Vaticano, ha un rapporto diretto con Papa Francesco e gode di uno straordinario e innegabile successo presso i Governi d’Europa, Russia e America. Conte è un interlocutore di spessore e sta dimostrando di avere straordinarie capacità politiche, di mediazione e diplomatiche.
Il capo dei Pentastellati è oscurato dalla luce che emana la stella Conte non solo al Governo ma nella stessa pancia dei grillini. Il consenso del premier tra i Pentastellati è altissimo.

Il professore in 14 mesi ha costruito progressivamente una sua ascesa che è culminata con lo scontro a viso aperto con Matteo Salvini e gli esponenti più duri della Lega.
Una verità inconscia che tortura Di Maio a tal punto che ieri sera ospite a ‘Di Martedì’ di Giovanni Floris all’improvviso ha interrotto il conduttore e gli ha detto: “Ho capito dove si tenta di andare a parare, Conte nuovo capo del Movimento 5 Stelle”.
Insomma, il terreno sotto i piedi di Di Maio comincia ad essere sdrucciolevole. Tra l’avvocato del popolo e il capo politico del M5S è in corso una guerra a bassa intensità.
Sono noti i contrasti tra di loro sorti su alcuni nomi nel corso della trattativa per la formazione dell’Esecutivo. In più c’è un altro elemento che non è di poco conto.
La situazione interna ai 5 Stelle è tutt’altro che quieta. Oltre a quei parlamentari che non hanno mai seguito Di Maio, si sono aggiunti anche altri che hanno trovato in Conte, il vero leader.
Pier Paolo Milanese