Sono ragionamenti e ipotesi di lavoro. Un assegno unico per i figli a carico. Questa l’iniziativa per dare una sterzata e aiutare un Paese che deraglia specialmente il ceto medio.
Allora il nuovo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla vigilia della nota di aggiornamento al DEF ha messo in campo l’ipotesi di prevedere che per ogni figlio a carico venga riconosciuto un assegno unico di massimo 240 euro fino a quando compie 18 anni.
Si pensa di partire da chi è senza lavoro. Un’idea che sembra convincere anche il Movimento 5 Stelle.
Insomma, una piccola rivoluzione. Importo poi scenderebbe a un massimo di 80 euro tra i 18 e i 26 anni. Le cifre indicate sono quelle massime, l’importo effettivo verrebbe calcolato in base al reddito dei genitori secondo una scala da definire.
Se il reddito dei genitori supera i 100 mila euro l’anno l’assegno non è dovuto. Il progetto è di partire da chi è senza lavoro o dagli incapienti, cioè dalle persone che dichiarano meno 8mila euro l’anno.
Infatti nel programma di governo, nella parte in cui si parla dell’assegno unico, si promette “particolare attenzione alle famiglie numerose e prive di adeguate risorse economiche”.
Giulia Rosati