L’ex ministro Lezzi con un post al vetriolo ‘avvisa’ il M5S e Di Maio: “Azioni utili, altrimenti al voto”. La rete si schiera con la senatrice

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La calma è apparente. C’ era un sospetto ora è convincimento e comincia a radicarsi un folle sospetto : nella partita del nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte c’è qualcuno che ha venduto gli altri per salvare se stesso.

Discussioni, ragionamenti, maneggio di informazioni riservate per capire, connette i fatti e ricostruire la verità. Nel Movimento 5 Stelle le acque sono agitate. Sembra la calma che precede la tempesta.

Malumori non più sussurrati ma resi palesi, e scritti nero su bianco in un post. A parlare è Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud e nel corso delle trattative per il nuovo esecutivo abbandonata al suo destino.

Addirittura pare che la ministra avesse dato la disponibilità di un ruolo anche minore a sottosegretario pur di continuare e realizzare l’agenda di lavoro basti pensare solo al grande progetto sulla bonifica e riconversione di Bagnoli.

“La Legislatura deve andare avanti se ci saranno azioni e provvedimenti utili ai cittadini. Altrimenti sarà doveroso restituire la parola agli italiani. Si governa per fare e non per contenere le altre forze politiche”.

Il messaggio è chiaro e preciso della senatrice Lezzi. Qualcuno già ipotizza a un vento di scissione, alla voglia di non fare sconti e sicuramente di far sentire la propria voce alle assemblee parlamentari 5 Stelle.

L’ubriacatura è finita. L’uomo solo al comando non sarà più tollerato anzi si aprono trincee d’attacco. Il post su Facebook è molto lungo e attentamente argomentato.

“Gli iscritti (a Rousseau) non hanno votato per un governo con dentro anche LEU e Renzi. Non è un dettaglio trascurabile”. E critica l’avvio del nuovo esecutivo, imbastito per non “Regalare il Paese a una destra populista e dannosa”.

“Queste sono le scuse meschine addotte da Napolitano per formare il governo Letta-Berlusconi nel 2013. Scherziamo? Solo chi si sente investito di una levatura straordinaria si permette la presunzione di ignorare la volontà popolare”, attacca l’ex ministro.

E poi aggiunge con convinzione: “Dobbiamo muoverci in fretta per riallacciare i rapporti con i territori e non delegare a coloro che nei territori hanno fatto da baroni con concessioni di posti di lavoro in cambio di voti e con il clientelismo tipico di molte regioni che ha scoraggiato giovani, deboli ed onesti”.

Inutile sottolineare che sotto al post c’è stata una pioggia di commenti. Massimo spiega : “I fatti sono che fino ad oggi ,nessun provvedimento di quelli sbandierati da Di Maio è stato non dico risolto , ma neanche trattato , il resto chiacchiere”.

Sottolinea Rita : “Mi dispiace molto che tu non sia il ministro per il sud e purtroppo non sei stata sostituita adeguatamente. Temo che smontino tutto il tuo lavoro vigila”. Benedetto: “Non voglio toglierle meriti per il suo operato da ministro, mi chiedo però nella dialettica interna al Movimento lei cosa ha fatto, lei, come gli altri, nei quindici mesi di governo ha fatto soltanto il ministro?”.

E ancora Monica: “Approfitto del Tuo post per dirvi che al movimento è sempre mancata una unica ed univoca strada comunicativa. Ognuno degli appartenenti non si è mai risparmiato giudizi sfavorevoli e contrari all’operato dell intero movimento. Questo agli occhi dei cittadini non è visto come solidità del gruppo anzi l’opposto per cui evitate sti siparietti insensati”.

Francesco : “Vedo ancora molta gente che offende chi espone il suo senso critico sulla giravolta del M5S della gestione Di Maio. Tutta gente priva di pensiero proprio capace solo di seguire il messia di turno”.

Felice evidenzia: “Grande Barbara, in questi giorni di appiattimento morale e politico e di ritorno a modus operandi che si speravano persi nel tempo, dove tutto viene vanificato, calpestato e dimenticato, il ritrovare nelle sue parole quel senso di appartenenza”.

Poi tocca a Angelo : “Il movimento aveva il compito di cambiare il modo di fare politica, invece ne è diventata protagonista. Il peggio però è quello di aver cambiato linea su molti punti che ne avevano sempre rappresentato la forza. Siete uguali anzi peggio”. Infine Peppe : “Finitela con l’emergenza di fare un governo. Non ci crede più nessuno”.

Pier Paolo Milanese

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