Vito Nicastri, in affari con Paolo Arata, l’ex consulente di Matteo Salvini, è stato condannato a nove anni di carcere dal gup di Palermo Filippo Lo Presti.
Le accuse sono di concorso esterno in associazione mafiosa.

L’imprenditore avrebbe intrattenuto rapporti con esponenti delle cosche e finanziato la latitanza del padrino Matteo Messina Denaro.
Dopo l’arresto per la vicenda Arata, l’imprenditore collabora con i magistrati della procura di Palermo e in un interrogatorio ha tirato in ballo il suo socio Arata, ex parlamentare di Forza Italia e allora consulente per l’energia della Lega.
Nicastri ha ammesso di aver saputo di una mazzetta da 30 mila euro che il suo socio avrebbe promesso all’ex sottosegretario della Lega Armando Siri, per ottenere un emendamento che doveva aprire le porte a molti finanziamenti per le energie alternative.
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