Vittorio Feltri choc :”M5S come un malato terminale, rassegnati ad una morte dolce, magari assistita”. Associazioni e giornalisti pronti a denunciare il direttore di Libero

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Si resta interdetti. Senza fiato. E arrabbiati. Saranno anche delle provocazioni, l’uso di un linguaggio crudo, colpi di folclore del personaggio ma paragonare l’attuale condizione del Movimento 5 Stelle a quella di un malato di cancro è davvero troppo.

Una violenza perpretata in barba ai doveri deontologici della professione, alla missione di un giornalista, al rispetto di chi ogni minuto combatte contro una malattia e tutti ricordiamo la recente vicenda di Nadia Toffa che ha commosso l’Italia.

Il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ieri sera ospite della trasmissione ‘Diritto e Rovescio’ di Paolo Del Debbio su Rete 4 ha utilizzato la condizione dei malati terminali di cacro per spiegare l’attuale condizione politica dei 5 Stelle.

Chiede Del Debbio: “Il movimento 5 Stelle è ancora con Di Maio?”.

Feltri – già sottoposto a procedimento disciplinare presentato dai cronisti Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi – risponde imperturbabile: “Non conoco bene questa fauna dei 5 Stelle però credo che questa esperienza dei 5 Stelle sia in fase terminale”.

E con cinismo tra sorrisini e gesti aggiunge: “Quando tu hai un cancro sei in fase terminale, ti devi rassegnare e credo che in parte loro si siano già rassegnati ad una morte dolce, magari assistita”.

Nanni Moretti gridava in Palombella Rossa, sono trascorsi 30 anni, “le parole sono importanti. Non bisogna fare un uso criminale delle parole. C’è in giro una capacità di corruzione nella testa e nel linguaggio”.

Le associazioni che si occupano di assistenza ai malati terminali pronti a denunciare il direttore di Libero per le parole pronunciate ieri sera.

Stessa intenzione è stata annunciata da alcuni giornalisti che come Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi presenteranno un esposto per l’ennesima violazione del punto b dell’art. 2 del ‘Testo unico dei doveri del giornalista’ è specificato che il giornalista “rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia”.

Arnaldo Capezzuto

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