La sterzata la cerca di dare Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Dopo la sconfitta alle elezioni regionali in Umbria sembra che l’alleanza M5S-Pd- LeU si appresti ad implodere.
Se Luigi Di Maio ampiamente inadeguato e confuso subito molla il progetto di partecipare ai prossimi appuntamenti elettorali con il Pd, Zingaretti tiene stretto il timone e cerca di fronteggiare il mare in burrasca.

“Non voglio andare al voto e farò di tutto per dare vita a questo governo”. Spiega il segretario Dem a Sky Tg 24 – “La maggioranza deve cambiare passo, litigare meno e produrre di più. Serve al Paese, se no non verremo mai riconosciuti come una alternativa credibile alle destre”.
Il messaggio è diretto senza se e senza ma proprio al capo politico dei 5 Stelle che con le sue liti temerarie con il premier Giuseppe Conte manda in continua fibrillazione il governo.
Zingaretti che è anche governatore del Lazio sa bene quali siano le priorità: “Bisogna tagliare le tasse ai salari più bassi degli italiani. Siamo passati da luglio, quando si diceva tassiamo le cassette di sicurezza, cosa folle, a una stagione in cui diciamo: ridiamo agli italiani di ceto medio mille euro in più”.

E sul tema delle alleanze per le prossime regionali: “Ogni regione sceglierà per conto proprio le alleanze migliori. Il tema non è quale sia il destino del Pd o del M5s, ma il destino del Paese: si dovrà trovare l’alleanza giusta per ottenere i risultati”.
Mentre Matteo Renzi con la sua ‘Italia Viva’ gioca a centrocampo e senza schemi c’è chi come l’ex sindaco Antonio Bassolino invita a una riflessione più ampia il Pd ad una analisi di prospettiva ovvero capire il percorso da intraprendere.
Con un post Bassolino lancia l’idea di un congresso aperto a tutti e in particolare chi è portatore di idee.
“Siamo di fronte a problemi di fondo, in Italia e in Europa. Che altro deve succedere? – scrive Bassolino – Servirebbe ed è anzi indispensabile un congresso come da tempo non si tiene: un congresso vero, diverso dalle primarie per eleggere il segretario”.

E lanci l’idea: “Un congresso di riflessione su un mondo del tutto nuovo e sul nostro paese. Un congresso dunque sulla base di idee, di tesi, di documenti, ed aperto a tutte le persone interessate ad una proposta politica e sociale di cambiamento”.
E poi conclude : “È questa la condizione per rinnovare davvero anche il PD e la sinistra, il loro modo di essere e di agire nella società e nelle istituzioni. Tocca a Zingaretti prendere l’iniziativa e la decisione, con intelligenza e con determinazione”.
Arnaldo Capezzuto
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