“Insegnare a coloro che non vedono un futuro oltre quella porta blindata, ha motivato la mia voglia di dar voce a chi spesso, purtroppo non ne ha”.
Parla Antonella Ferri, napoletana, professoressa di italiano presso istituto tecnico Caruso e autrice del libro ‘Diario di bordo’ edito da Tullio Pironti.
Un testo che nasce da una profonda esigenza di raccontare e riassumere la sua esperienza esperienza ventennale presso gli istituti penitenziari di Napoli.
Occasione per riflettere e conoscere la realtà umana dietro le sbarre la presentazione presso la libreria Ubik di via Benedetto Croce del suo libro.
‘Diario di bordo’ non a caso è il titolo scelto dalla Ferri per narrare la storia di una professoressa che si trova in giovane età ad insegnare presso l’Istituto penitenziario ed a narrare vicende e vicissitudini di un’insegnante che attraverso le storie dei suoi allievi è riuscita a fare della sua professione una missione di vita.
“Pubblicare un libro – spiega il filosofo Pino Ferraro, intervenuto alla presentazione – vuol dire rendere pubblico qualcosa che non è conosciuto”.
‘Diario di bordo’ racconta la volontà di ri-costruzione, le aspettative non sempre ripagate, le attività che spingono alla crescita personale e gli abbandoni.
È la testimonianza della solitudine di scelte sbagliate e quella di un mestiere che si confronta anche con chi ritiene ingenua fatica insistere sulla via della conoscenza con chi ha imparato troppo presto la ferocia della strada.
Amore per il proprio lavoro e grande attenzione verso gli alunni colpevoli di reati, a volte di gravissima entità, hanno indotto la docente a diventare dopo la lunga esperienza un punto di riferimento per le giovani insegnanti che approcciano al difficile mestiere del docente presso le sedi carcerarie.
Insegnare nei carceri è difficile ma è l’unica, concreta, occasione per cambiare le persone.
Ripartire dalla cultura per arricchine l’anima di chi – spesso – non ha avuto una opportunità di fare scelte diverse.
Elena Barbato