A volte sono i dettagli, i particolari che svelano situazioni complesse. Inutile cercare, chiedere, tracciare scenari. Oggi ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, trasmissione radiofonica Rai Radio 1 molto piacevole è stata ospite l’ex ministro della Saluta Giulia Grillo. Dopo il defenestramento, il suo è un ritorno pubblico.
Simpatica, spigliata e sorridente. Rispetto alla mediocrità dei 14 mesi di governo Giallo-Verde, la Grillo si è mossa bene e nella complessa situazione della sanità nazionale è riuscita a dare risposte e mettere le mani in situazioni ingarbugliate.

Sicuramente della squadra dei ministri era un nome da salvare. Ma il capo politico del Movimento 5 Stelle ha prima tutelato la sua posizione o meglio la sua di poltrona a discapito di tutti gli altri.
Insomma, Di Maio che ricordiamolo ricopriva la carica di ministro del Lavoro, dello Sviluppo Economico e di vice-premier non ha per la verità brillato era forse il meno candidato ad avere nel nuovo governo Giallo-Rosso un nuovo incarico.

E l’ex minsitro tra una risata e l’altra, una battuta e un sorriso si è tolta una grande saso dalla scarpa dicendo a proposito della sua non riconferma: “Ho saputo che non ero più ministro con un WhatsApp di Di Maio a cui non ho risposto”.
“Il ministro della Sanità è andato al segretario di un partito del 2, 5 % con un buon potere ricattatorio”. E poi ha aggiunto: “Di Maio è dall’invio del WhatsApp che non lo sento e non lo vedo”.
La Grillo sulle polemiche interne in sintesi ha detto: “Non appartengo a nessuna corrente, sono del Movimento 5 Stelle e vorrei la modifica radicale dello statuto con l’abolizione del capo politico. Occorre una organizzazione diversa più partecipativa e dove le decisioni devono essere collegiali”.
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