Le ‘Sardine’ sono il sintomo della malattia grave del M5S: “Non esistono più nel Paese, sono diventati un pezzo della vecchia partitocrazia”

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Nubi nere sul cielo del Movimento 5 Stelle. Aver fatto decidere agli iscritti di tutt’Italia se partecipare oppure no alle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna è stata una grande boiata.

Il passo falso di Luigi Di Maio è ormai chiaro a tutti. È un cappio al collo che i Pentastellati si sono messi da soli. Masochismo puro. Un’ora dopo i risultati elettorali delle consultazioni in Calabria e in Emilia Romagna, se il centro sinistra dovesse perdere oppure vincere, la posizione del M5S nell’uno e nell’altro caso sarebbe a prescindere perdente con le ovvie e nefaste ripercussioni sull’azione del governo nazionale.

La tensione è altissima nel ventre del Movimento tanto da far giungere nella Capitale il garante nazionale Beppe Grillo per riunire i vertice e in particolare ascoltare il capo politico che sembra nel pallone.

Un politico disorientato e spaventato che non regge più la baracca, si ritrova tra le mani solo virtualmente il Movimento 5 Stelle primo partito d’Italia. Nei fatti i Pentasellati hanno perso la loro spinta propulsiva. Rappresentano poco o niente il Paese reale.

Sono al Governo e fingono di fare opposizione, hanno le chiavi in tasca della stanza dei bottoni e non riescono a pigiare quelli giusti. Non vi è una sola iniziativa politica di spessore, non c’è stata una evoluzione della loro azione rispetto all’alleanza con la Lega. La sensazione è che nell’alleanza giallo-verde poco ci capivano e adesso nell’alleanza giallo-rossa non toccano palla.

Ormai sembra tardi e poco c’entra la riorganizzazione e la governace interna. I 5 Stelle sembrano aver smarrito l’appeal nell’opinione pubblica. Le Sardine occupano gli spazi lasciati liberi dai grillini. Mostrano come il Movimento 5 Stelle sia ormai un pezzo della partitocrazia italiania, politici di professione – alcuni sono in Parlamento da 7 anni – con il culo sulle poltrone, vestiti bene, delicati, ospiti negli studi televisivi dei talk, seguono la luce rossa dell’occhio magico della telecamera, recitano la parte a memoria, impostano la voce accompagnano le quasi sempre vuote parole con qualche gesto. Questo è.

Il vuoto pneumatico e l’improvvisazione è la cifra politica dei Penatstellati. L’uno vale uno dei cittadini nelle istituzioni è stata solo una trovata pubblicitaria, uno slogan, una bassa propaganda.

Le Sardine hanno mostrato la scomparsa del Movimento 5 Stelle come forza viva, vivace e alternativa nella società italiana.

Le Sardine sono il sintomo della grave malattia dei 5 Stelle. Emanano quell’energia inziale che accompagnava proprio i grillini quando il comico genovese su di un canotto navigava sulla folla oppure le clamorose manifestazioni con migliaia e migliaia di cittadini riempivano le piazze ai raduni del vaffaday.

C’è un piccolo e modesto ceto politico che si crede di poter fare il bello e cattivo tempo a trazione Pomiglianese ma ciò che loro immaginano è già passato. Il vento ha abbandonato i Penastellati. La gente non ci crede più.

Scaricare le responsabilità su di una diversa organizzazione e modello territoriale è un alibi: i 5 Stelle sono morti e neppure lo sanno. Luigi Di Maio, invece, ne è consapevole e per questo molto spaventato.

Il fatto che rinunci ai vertici internazionali per dedicarsi al territorio e agliincontri con attivisti e meetup non cambia il disastro di cui è stato il principale artefice. Dopo il tour campano oggi è sbarcato in Sicilia.

Non è un caso se Roberta Lombardi, consigliere M5S alla Regione Lazio, su Facebook ha scritto: “Usiamo Rousseau per davvero, non come scudo dietro cui nascondersi! E non per procrastinare la presa di coscienza dell’inevitabile, ovvero che il ruolo del CapoPolitico singolo ha fallito e che l’unica grande riappropriazione della propria identità è lavorare come IntelligenzaCollettiva, riconoscendola e rispettandola”.

Il Movimento rischia di implodere, evento che preoccupa molto Nicola Zingaretti e il Pd: la scommessa era eleggere il nuovo presidente della Repubblica.

Lo stesso Roberto Fico, leader a giorni alterni degli ortodossi, invita tutti a una riflessione – non si sa su cosa – e vero quali obiettivi. Misteri.

Arnaldo Capezzuto

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