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Nel giorno della mobilitazione nazionale ‘Non una di meno’ contro la violenza di genere e il femminicidio, ogni 15 minuti una donna viene aggredita, l’ennesima tragedia.
A Palermo è stata uccisa Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30 anni, ammazzata dal suo compagno nel momento in cui è stato informato che aspettava un figlio da lui.
A raccontare i fatti è stato Antonino Borgia, imprenditore di Partinico accusato di averla uccisa a coltellate ed a colpi di bastone. Ana Maria da un anno aveva iniziato una relazione con l’imprenditore.
I due si sono dati appuntamento. Lei è salita a bordo del furgone dell’uomo. La vittima avrebbe chiesto dei soldi all’uomo, circa 3 mila euro. Lui la sera prima aveva promesso di darglieli. Una volta arrivati al cantiere, i due avrebbero iniziato a litigare.
A quel punto Borgia ha estratto un coltello colpendo la donna alla pancia. Lei ha tentato di fuggire, lui l’ha rincorsa facendola risalire sul furgone. L’uomo aveva promesso di portarla in ospedale. Nuovamente lungo la strada i due hanno ripreso a litigare.
Alla fine lui l’ha colpita in testa con un bastone e poi le ha tagliato la gola, uccidendola. Ha legato e nascosto il corpo nella campagna con un telo, occultandolo sotto le frasche.
Nel frattempo ha ripulito il furgone e forse per costruirsi un alibi è andato a fare colazione in un bar, poi ha iniziato gli incontri di lavoro e dopo il pranzo, l’imprenditore è andato anche dal barbiere.
Ma i carabinieri anche in considerazione del ritrovamento del corpo e di alcune testimonianze hanno scoperto tutto. È stato l’uomo messo alle strette a confessare. Ora sarà eseguita l’autopsia sulla donna anche per capire se davvero fosse incinta.
Genny Attira
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