E’ il volto più bello delle istituzioni quello che va in onda su Rai 3 dai banchi di Montecitorio, quello dei 90 ragazzi che compongono l’orchestra Scarlatti Junior, accompagnati dal Coro del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, per il concerto di Natale 2019.
Tra i banchi della politica risuonano le note dell’Inno di Mameli, a cui segue un’inedita Improvvisazione per orchestra e successivamente Here’s to You di Ennio Morricone, colonna sonora del film “Sacco e Vanzetti” (1971), sotto la la guida attenta, tenace e visionaria del M° Gaetano Russo.
Clarinettista di lungo corso, direttore artistico e fondatore di una sfida civile prima ancora che musicale: ridare a Napoli il ruolo di capitale della musica, come lo fu nel Settecento, con un’orchestra stabile – che stabile ancora non è – fondando nel 1993 dalle ceneri dell’Orchestra Rai di Napoli (dopo le sua chiusura), la Nuova Orchestra Scarlatti da cui sono nate per successive gemmazioni la Scarlatti Junior e la Scarlatti per tutti.
Perché a Napoli la musica è una necessità, come l’aria che si respira, è la chiave per capire questa città e forse ogni civiltà. Un lungo applauso accoglie Il coro dei soldati tratto dalla Gatta Cenerentola del M° Roberto De Simone, rara versione strumentale realizzata nel 2006 proprio dal M° De Simone per la Nuova Scarlatti.
Brano accompagnato dalle voci di due giovani napoletane: Naomi Rivieccio (soprano) Laura Paolillo (voce popolare), protagoniste anche del successivo Cicerenella, rielaborazione di un’antica tarantella campana. Dalla tradizione alla contaminazione che da sempre caratterizza Napoli, eterna città di porto, accogliente per definizione.
Il M° Bruno Persico, classe 1960, pianista compositore, che si muove tra il classico e il jazz, qualche anno fa compone proprio per la Nuova Scarlatti Don Duke, omaggio a Duke Ellington e al suo jazz sinfonico, brano spettacolare, brillante, magico che diventerà il bis eseguito a grande richiesta.
Chiude l’Inno alla Gioia di Beethoveen, compositore di cui si celebreranno nel 2020 i 250 anni dalla nascita. L’Aula ascolta in piedi, in religioso silenzio e rapita dall’emozione, l’Inno alla Gioia, ultimo movimento delle Sinfonia n. 9 composto nel 1824 da Ludwing van Beethoven e oggi inno ufficiale dell’Unione Europa e del Consiglio d’Europa che lo adottò nel 1972.
E’ un messaggio fortemente politico quello lanciato dai 90 ragazzi dell’Orchestra Scarlatti Junior di Napoli, giovani tra gli 11 e i 20 anni, con questo Concerto di Natale.
L’orchestra come paradigma della società in cui l’armonia si raggiunge solo con l’ascolto e il rispetto del ruolo dell’altro musicista. Lo spartito detta i movimenti e le pause, come le leggi che il Parlamento è chiamato a prolungare dovrebbero tessere la trama di una società più giusta e inclusiva, l’ossatura di una gioiosa convivenza civile.
Giulia Rosati