La tregua in Libia regge. Un successo politico in Libia che porta la firma in calce di Russia e Turchia.
E Vladimir Putin lavora affinchè il generale Khalifa Haftar e il premier Fayez Serraj firmino solennemente la tregua al Cremlino con l’apprezzamento di Erdogan.
Mentre l’Italia cerca di guadagnare terreno e ritagliarsi un ruolo internazionale, Putin è sempre più centrale nel regolare conflitti e politica in Europa.
Lo stop ai combattimenti in Libia ha mostrato la forza diplomatica e di deterrenza della Russia. In più c’è da aggiungere la strana alleanza con la Turchia. Certo è una tregua forse debole ma sembra reggere. Putin ora gioca a tutto campo il suo intervento.
Azionati i motori della propaganda e della macchina comunicativa, rivendica l’azione di pace e nella sostanza rende la Ue più debole che appare sempre di più come un pachiderma. Putin rivendica il ruolo della Russia. L’Italia, invece, nicchia.
Il premier Giuseppe Conte continua la flebile attività diplomatica. Oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarà a Tunisi per vedere il presidente tunisino.
La Tunisia è paese confinante con la Libia e direttamente interessato al fenomeno di profughi in partenza dalla Libia. Insomma, l’Italia fa quello che può con gli uomini che ha a rappresentarla.